Cos’è il Flip Teaching?

Cosa fa un alunno in classe? Ascolta le lezioni dei professori!

E a casa? Fa i compiti!

Perfetto: la didattica capovolta rovescia la metodologia tradizionale ribaltando i momenti “canonici” dell’apprendimento: si sposta a casa la fase di lezione frontale, attraverso l’uso di video realizzati dal docente o presenti come risorse condivise sul web; l’insegnante poi riprenderà in classe i contenuti proposti, offrirà chiarimenti, proporrà sfide motivanti, elaborazioni e approfondimenti, attraverso il lavoro in gruppo e altre metodologie laboratoriali.

Nell’anno scolastico 2011-12, con la collega di Italiano e Storia, prof.ssa Viscusi, abbiamo deciso di provare a modificare la nostra didattica, un po’ per rispondere a esigenze della classe, un po’ perchè avevamo voglia di sperimentare una didattica più attiva e supportata dalle tecnologie digitali.

Abbiamo notato in modo evidente che questa metodologia favorisce l’apprendimento attivo da parte degli alunni, e permette una gestione diretta dei suoi tempi. In particolare, gli alunni DSA si trovano il materiale sempre disponibile e personalizzabile e abbattono drasticamente l’ostacolo della lettura e della comprensione di un testo scritto anche complesso.

Il video dev’essere accessibile al di fuori della classe, in qualsiasi momento, con facilità e attraverso il maggior numero possibile di interfacce, per permettere agli studenti di usare strumenti già in loro possesso senza complicazioni tecniche e operative.

In aula, attraverso il lavoro in gruppo, vi è maggior tempo per approfondire, motivare gli alunni attraverso problemi sfidanti che, a casa da soli, non affronterebbero con l’impegno e la “forza” necessari. 

In conclusione il Flip Teaching ha la finalità di privilegiare la fase di apprendimento significativo;  il ruolo principale del docente cambia da “istruttore” ad “accompagnatore” che propone metodologie di lavoro volte a dare un senso a ciò che il ragazzo apprende.